Parlo adunque a te, Signore mio, e dico che tu m'hai messo
in un gran mare. Io non veggo più il porto, e non posso tornare
addrieto, e non voglio tornare anche se io potessi. Io non posso e non
voglio. Io non posso perchè tu non vòi; io non voglio perchè
tu non vòi; perocchè io non posso nè voglio resistere
alla tua voluntà.[...]
Nolite timere, pusillanimes, Dominus enim vobiscum
est. Non abbiate paura, pusillanimi, chè il Signore è conesso
voi, e anche meco, perchè voglio essere conesso voi e voi conesso
meco. Dicendo io queste parole, quella sapienzia umana che abbiamo scacciata
più volte, mi si fece incontro: ella è tornata questa mattina
quella sapienza, dico, che non crede queste cose, che non crede che Dio
sia conesso noi, quella che non crede che Dio parli agli uomini. Ella è
tornata e hammi fatte molte ragioni in contrario e molti forti argumenti,
dicendomi che io sono pazzo. Tanto che io gli ho concesso e confessato
[...] che io sono piàù pazzo di tutti gli uomini, e che la
sapienzia degli uomini non è conesso meco. [...] La diceva [...]
che colui che contradice a tutti gli uomini è più pazzo di
tutti gli altri - tu contradici a tutto el mondo e non ti pare che alcuno
abbi spirito se non tu, e che nessuno abbi perfezione altro che tu, e però
tu se' nella somma pazzia [...] Vuoi tu vedere, frate, che pazzia è
la tua? Guarda che fondamento tu hai fatto; tu ti sei fondato nel populo,
e sai che non è la più fallace nè la più volubil
cosa del populo; guarda pure el populo ebraico con quanta festa e quanto
gaudio ricevette Cristo in Ierusalem la domenica dello ulivo e indi, a
pochi dì lo crucifissono: percò tu puoi vedere che pazzia
sia la tua - [...] Io gli confesso a questa sapienza umana [...] che io
sono più pazzo d'ogni altro, e che la sapienzia degli uomini non
è conesso meco, per la quale cosa a lei gli pare avermi convinto.
Or state ad udire quello che gli rispondo per vostra consolazione. [...]
O sapienza umana, rispondo che la fede è vera e che 'l sopportare
molti affanni in questo mondo e tribulazioni per la fede di Cristo è
somma pace; e però noi ci staremo allegri e giocondi nelle tribulazioni.
Guarda li miei fratelli, le buone donne, li buoni fanciulli, che sono nella
via di Dio e vivono bene, che stanno tuttavia allegri e giocondi; e nessuna
cosa ci può perturbare, e però aremo la beatitudine in questo
mondo. [...] E quando tu di' che io contradico a tutto il mondo, ti rispondo
che bisogna dire la verità per l'amore di cristo, e non avere paura
di niente. E però io non voglio tua sapienzia umana; io credo alla
sapienzia divina e a quella che io ho imparata da' santi. [...] Avete
voi scrupolo? guardavo se 'l c'era scrupolosi alcuni qua. [...] Vi voglio
dire un punto, perchè Iddio ha fatta venire questa scomunica. [...]
Ora a proposito, dimmi: che volevano costoro per questa scomunica? [...]
che volevano costoro per questa scomunica? [...] Che volevano fare costoro?
Ognuno el sa, insino a' fanciulli, che non volevano altro che levare va
il ben vivere e 'l bene comune, perchè volevano guastare ogni buon
governo e non si curavano che fussi aperto la via ad ogni vizio. [Onde,
venuta la scomunica, mano a taverne, a lascivie e ad ogni male .] [...]
Mi meraviglio di voi che voi dubitiate di questa cosa. Che bisogna tante
legge e tanti canoni? la cosa per sè è chaira: tu'l vedi
troppo bvene. non bisognan altre prove, perchè si vede a che
intenzione la cosa era mossa. E dicoti che se siamo stati maladetti di
sotto, siamo stati benedetti di sopra, come ti dico io. Nolite timere,
pusillanimes, Dominus vobiscum est. [...] La perfezione della legge nostra
non è la fede, la quale è imperfetta
cognizione de Dio; ma la perfezione della fede e della legge nostra è
la carità, la quale fa bene intendere le cose divine. Chi ha la
carità intende le cose appertinente alla salute, e però vedi
che oggi che non c'è carità, s'interpreta male ogni cosa
e ogni dì fa legge, fa legge; tante legge sono una confusione, e
ogni legge che si fa oggi è fatta rete da danari. [...] Egli sta
uno in piato dieci anni, venti anni, e in una ora si potrebbe terminare,
e si vorrebbe ardere tanti scritti e tante legge, e cavar fuora le buone:
or sì che questo interviene perchè non c'è carità.
Li apostoli non avevan tante legge perchè ardevano d'amore di carità:
plenitudo legis est caritas. Ciò che dice la legge di Dio non è
se non per la carità. Tutta la teologia è ordinata aper la
carità, tutte le legge canonice per la carità, le civile
per la carità, tutte le cerimonie della Chiesa sono ordinate alla
carità, e tutto il mondo è stato fatto da Dio per la carità
[...]. El corpo è ordinato all'anima, e l'anima alla carità,
[...] e però tutto il mondo è ordinato alla carità.
Adunque, chi comanda contro alla carità, la quale è plenitudine
della nostra legge, anathema sit, sia scomunicato, e scomunicato da Dio
chi comonda contro alla carità. Se lo dicesse un angelo, anathema
sit; dico "se 'l dicesse" chè non lo dirà e non può
essere. E se 'l fussino tutti e' santi, insino alla Vergine Maria, che
nol possono fare, come t'ho detto, e nol faranno mai, anathema sit. Non
si può, ti dico io, comandare contro alla carità, perchè
tutte le creature sono sottoposte a questa legge, e però ognuno
debbe volere morire prima che contraffare alla carità. Dimmi dunque:
colui il quale vede il lupo venire per mangiare le pecorelle, e vede
la destruzione delle anime, e vede che si fa contro alla carità,
non debbe lui porre la vita sua per le sue pecorelle? "non è nessuno
che abbi maggiore carità che colui che pon la vita pe le sua pecorelle"
e questo tale sarà dunque scomunicato? Non lo credere. Scomunicato
è chi fa contro alla carità. Pare dunque a te che io debba
fuggire? sono stato forte insino a qui e così ti dico ancora che
starò. Sì che tu vuoi che li mia figliuoli, che sono ancora
vostri, e' quali sono stati da Dio tirati qua al ben vivere sotto l'ombra
mia, che io gli abbandoni? Il buon pastore non abbandona le sua percorelle.
Prima ti dico che tu mi taglierai in mille pezzi. [...] Dirò anche
così arditaamente perchè tu Signore, hai voluto che'l dica.
Questi cittadini volti al bene, queste donne e fanciulli che fanno bene,
non son'eglino anche mia figluoli spirituali? [...] Guarda un poco bene
se tu truovi nessuna legge o nessuno canone o nessuno
concilio che 'l dicesse, e se è contro a quello che ho detto io,
sia scomunicato et anathema sit. Se alcuno dottore o vescovo dice contr'a
questo, sia anatemizzato [...] E se fussi nessuno papa o altri chi dicessi
contr'a quello che ho detto io, scomunicato sia. [...] - Orsù, -
dirai tu, - vien qua, frate: part'egli che vaglia questa scomunica? Chiarisci
un poco questo punto.- No, che la non vale. - O chi te l'ha detto?
- E me l'ha detto Iddio. Iddio ti dico che me l'ha detto, guarda come io
ti parlo. - O frate, se l'ha detto a te il tuo Iddio ch'ella non vale,
a noi ci ha detto il nostro Iddio ch'ella vale e noi diciamo che
Cristo è dal nostro - Orsù, vediamo adunque un poco che cosa
è questa. Io vi dico che Cristo è conesso noi, e chi io vi
mostrerò che più presto e' vuole stare cogli scomunicati
di questa sorta che con voi che dite che siate benedetti. E fu fatto al
tempo di Cristo un editto che chi confessava el nome di Cristo fussi scomunicato
e mandato fuori della Sinagoga. Io per me voglio essere con Cristo, e confessarlo,
e essere con questi scomunicati. - Ma, frate, guarda bene che molti buoni
ti sono contrarii. - E io ti rispondo che non tutti quelli che paiono boni
sono boni. [...] Comincia pur da Roma insino qua e
vedrai che gente e' sono. Certo tu vedi che quasi tutti li uomini cattivi
e infami contradicano a questa opera. Dipoi voltati, e guarda quelli che
credano a questa opera: tu vedrai che vivano bene, si confessano, si comunicano
spesso, vivano purificati. Se tu se' adunque bono, a quali t'accosterai
tu? Certamente tu t'accosterari a'boni e a quelli che vivono bene, se tu
vorrai essere buono.
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