I testi del CDRC

dalla Prima predica sull'Esodo
di Girolamo Savonarola
ridotta da Paolo Bussagli



Parlo adunque a te, Signore mio, e dico che tu m'hai messo in un gran mare. Io non veggo più il porto, e non posso tornare addrieto, e non voglio tornare anche se io potessi. Io non posso e non voglio. Io non posso perchè tu non vòi; io non voglio perchè tu non vòi; perocchè io non posso nè voglio resistere alla tua voluntà.[...]
 Nolite timere, pusillanimes, Dominus enim vobiscum est. Non abbiate paura, pusillanimi, chè il Signore è conesso voi, e anche meco, perchè voglio essere conesso voi e voi conesso meco. Dicendo io queste parole, quella sapienzia umana che abbiamo scacciata più volte, mi si fece incontro: ella è tornata questa mattina quella sapienza, dico, che non crede queste cose, che non crede che Dio sia conesso noi, quella che non crede che Dio parli agli uomini. Ella è tornata e hammi fatte molte ragioni in contrario e molti forti argumenti, dicendomi che io sono pazzo. Tanto che io gli ho concesso e confessato [...] che io sono piàù pazzo di tutti gli uomini, e che la sapienzia degli uomini non è conesso meco. [...] La diceva [...] che colui che contradice a tutti gli uomini è più pazzo di tutti gli altri - tu contradici a tutto el mondo e non ti pare che alcuno abbi spirito se non tu, e che nessuno abbi perfezione altro che tu, e però tu se' nella somma pazzia [...] Vuoi tu vedere, frate, che pazzia è la tua? Guarda che fondamento tu hai fatto; tu ti sei fondato nel populo, e sai che non è la più fallace nè la più volubil cosa del populo; guarda pure el populo ebraico con quanta festa e quanto gaudio ricevette Cristo in Ierusalem la domenica dello ulivo e indi, a pochi dì lo crucifissono: percò tu puoi vedere che pazzia sia la tua - [...] Io gli confesso a questa sapienza umana [...] che io sono più pazzo d'ogni altro, e che la sapienzia degli uomini non è conesso meco, per la quale cosa a lei gli pare avermi convinto. Or state ad udire quello che gli rispondo per vostra consolazione. [...] O sapienza umana, rispondo che la fede è vera e che 'l sopportare molti affanni in questo mondo e tribulazioni per la fede di Cristo è somma pace; e però noi ci staremo allegri e giocondi nelle tribulazioni. Guarda li miei fratelli, le buone donne, li buoni fanciulli, che sono nella via di Dio e vivono bene, che stanno tuttavia allegri e giocondi; e nessuna cosa ci può perturbare, e però aremo la beatitudine in questo mondo. [...] E quando tu di' che io contradico a tutto il mondo, ti rispondo che bisogna dire la verità per l'amore di cristo, e non avere paura di niente. E però io non voglio tua sapienzia umana; io credo alla sapienzia divina e a quella che io ho imparata da' santi. [...]  Avete voi scrupolo? guardavo se 'l c'era scrupolosi alcuni qua. [...] Vi voglio dire un punto, perchè Iddio ha fatta venire questa scomunica. [...] Ora a proposito, dimmi: che volevano costoro per questa scomunica? [...] che volevano costoro per questa scomunica? [...] Che volevano fare costoro? Ognuno el sa, insino a' fanciulli, che non volevano altro che levare va il ben vivere e 'l bene comune, perchè volevano guastare ogni buon governo e non si curavano che fussi aperto la via ad ogni vizio. [Onde, venuta la scomunica, mano a taverne, a lascivie e ad ogni male .] [...] Mi meraviglio di voi che voi dubitiate di questa cosa. Che bisogna tante legge e tanti canoni? la cosa per sè è chaira: tu'l vedi troppo bvene. non bisognan altre prove, perchè  si vede a che intenzione la cosa era mossa. E dicoti che se siamo stati maladetti di sotto, siamo stati benedetti di sopra, come ti dico io. Nolite timere, pusillanimes, Dominus vobiscum est. [...] La perfezione della legge nostra non è la fede, la quale è imperfetta cognizione de Dio; ma la perfezione della fede e della legge nostra è la carità, la quale fa bene intendere le cose divine. Chi ha la carità intende le cose appertinente alla salute, e però vedi che oggi che non c'è carità, s'interpreta male ogni cosa e ogni dì fa legge, fa legge; tante legge sono una confusione, e ogni legge che si fa oggi è fatta rete da danari. [...] Egli sta uno in piato dieci anni, venti anni, e in una ora si potrebbe terminare, e si vorrebbe ardere tanti scritti e tante legge, e cavar fuora le buone: or sì che questo interviene perchè non c'è carità. Li apostoli non avevan tante legge perchè ardevano d'amore di carità: plenitudo legis est caritas. Ciò che dice la legge di Dio non è se non per la carità. Tutta la teologia è ordinata aper la carità, tutte le legge canonice per la carità, le civile per la carità, tutte le cerimonie della Chiesa sono ordinate alla carità, e tutto il mondo è stato fatto da Dio per la carità [...]. El corpo è ordinato all'anima, e l'anima alla carità, [...] e però tutto il mondo è ordinato alla carità. Adunque, chi comanda contro alla carità, la quale è plenitudine della nostra legge, anathema sit, sia scomunicato, e scomunicato da Dio chi comonda contro alla carità. Se lo dicesse un angelo, anathema sit; dico "se 'l dicesse" chè non lo dirà e non può essere. E se 'l fussino tutti e' santi, insino alla Vergine Maria, che nol possono fare, come t'ho detto, e nol faranno mai, anathema sit. Non si può, ti dico io, comandare contro alla carità, perchè tutte le creature sono sottoposte a questa legge, e però ognuno debbe volere morire prima che contraffare alla carità. Dimmi dunque: colui il quale vede  il lupo venire per mangiare le pecorelle, e vede la destruzione delle anime, e vede che si fa contro alla carità, non debbe lui porre la vita sua per le sue pecorelle? "non è nessuno che abbi maggiore carità che colui che pon la vita pe le sua pecorelle" e questo tale sarà dunque scomunicato? Non lo credere. Scomunicato è chi fa contro alla carità. Pare dunque a te che io debba fuggire? sono stato forte insino a qui e così ti dico ancora che starò. Sì che tu vuoi che li mia figliuoli, che sono ancora vostri, e' quali sono stati da Dio tirati qua al ben vivere sotto l'ombra mia, che io gli abbandoni? Il buon pastore non abbandona le sua percorelle. Prima ti dico che tu mi taglierai in mille pezzi. [...] Dirò anche così arditaamente perchè tu Signore, hai voluto che'l dica. Questi cittadini volti al bene, queste donne e fanciulli che fanno bene, non son'eglino anche mia figluoli spirituali? [...] Guarda un poco bene se tu truovi nessuna legge o nessuno canone o nessuno concilio che 'l dicesse, e se è contro a quello che ho detto io, sia scomunicato et anathema sit. Se alcuno dottore o vescovo dice contr'a questo, sia anatemizzato [...] E se fussi nessuno papa o altri chi dicessi contr'a quello che ho detto io, scomunicato sia. [...] - Orsù, - dirai tu, - vien qua, frate: part'egli che vaglia questa scomunica? Chiarisci un poco questo punto.-  No, che la non vale. - O chi te l'ha detto? - E me l'ha detto Iddio. Iddio ti dico che me l'ha detto, guarda come io ti parlo. - O frate, se l'ha detto a te il tuo Iddio ch'ella non vale, a noi ci ha detto il nostro Iddio  ch'ella vale e noi diciamo che Cristo è dal nostro - Orsù, vediamo adunque un poco che cosa è questa. Io vi dico che Cristo è conesso noi, e chi io vi mostrerò che più presto  e' vuole stare cogli scomunicati di questa sorta che con voi che dite che siate benedetti. E fu fatto al tempo di Cristo un editto che chi confessava el nome di Cristo fussi scomunicato e mandato fuori della Sinagoga. Io per me voglio essere con Cristo, e confessarlo, e essere con questi scomunicati. - Ma, frate, guarda bene che molti buoni ti sono contrarii. - E io ti rispondo che non tutti quelli che paiono boni sono boni. [...] Comincia pur da Roma insino qua e vedrai che gente e' sono. Certo tu vedi che quasi tutti li uomini cattivi e infami contradicano a questa opera. Dipoi voltati, e guarda quelli che credano a questa opera: tu vedrai che vivano bene, si confessano, si comunicano spesso, vivano purificati. Se tu se' adunque bono, a quali t'accosterai tu? Certamente tu t'accosterari a'boni e a quelli che vivono bene, se tu vorrai essere buono.


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